L’impegno dell’Ordine del Santo Sepolcro in Brasile nella fedeltà alla storia di questo grande paese cattolico

Print Mail Pdf

Conde de Rezende e Luogotenente per il Brasile Rio de Janeiro Il Conde de Rezende, membro del Gran Magistero dell'Ordine, in compagnia della Luogotenente per il Brasile Rio de Janeiro, la Dama Isis Terezinha Cunha Penido, durante una recente visita in Brasile

Quando pensiamo al Brasile, automaticamente lo riconosciamo come una delle maggiori potenze mondiali: sia per l'abbondanza delle sue ricchezze naturali che per la bellezza dei suoi paesaggi, la vastità della sua popolazione e la grandezza della sua storia. Però il Brasile è particolarmente grande per il dono della fede: infatti alcuni lo considerano il più grande paese cattolico del mondo! La storia del Brasile, così come quella del Portogallo, si intreccia con la storia della Chiesa cattolica stessa, come si vede anche nelle regioni più isolate di questo vasto paese, dove la presenza della Chiesa si manifesta sia in grandi basiliche che in cappelle modeste, tutte costruite per la gloria di Dio e la salvezza delle anime. Anche se la fede è sempre la stessa, la sua manifestazione architettonica descrive il processo storico vissuto dalla grande nazione brasiliana e ne spiega l’identità nazionale. 

E’ anche la presenza della Chiesa cattolica che spiega la straordinaria convivenza pacifica in questa terra di popoli di origini completamente diverse ma che si sentono uniti dalla stessa nazionalità e religione.

Il Portogallo è stato il “paese madre” del Brasile però, durante il soggiorno della corte a Rio de Janeiro, nell’occasione dell'occupazione napoleonica delle metropoli europee, è stato – in un certo senso – colonia della propria colonia. L'istituzione di un Regno Unito di Portogallo e Brasile stabilì il rapporto di parità tra le due nazioni, guidate da due rami della stessa famiglia reale che nel Portogallo aveva linea maschile tedesca, i principi di Sassonia-Coburgo-Gotha, e in Brasile si alleò con la casa reale francese di Orléans. In sostanza, tuttavia, entrambi rimasero fedeli alla loro comune tradizione brigantina (la famiglia di Braganza fu la casa regnante del Portogallo fino al 1910). Dopo la separazione politica tra i due regni, ognuno ha seguito il suo destino, ma sempre uniti dalla stessa tradizione, lingua e, soprattutto, dalla stessa fede. Passati i traumi coloniali, così come le ferite dell’indipendenza, è prevalsa una fratellanza sana tra i popoli, nella comunione della stessa fede e lingua, che fa del portoghese la terza lingua più parlata nel mondo.

Dalla sua scoperta, il Brasile è stato a lungo un territorio sotto amministrazione apostolica, perché le caravelle portoghesi, che vantavano in poppa la Croce gloriosa di Cristo, erano navi sotto l'autorità superiore di sua Santità il Papa, che scioglieva le dispute tra le varie potenze marittime, soprattutto quando si presentavano questioni di giurisdizione.

Come è proprio dell'itinerario di affermazione nazionale di qualsiasi paese recente, anche il Brasile ha subito un processo storico turbolento, durante il quale la sua identità cristiana è stata messa in dubbio. L’interesse di altre civiltà e fedi per questa terra generosa e per il suo popolo magnifico si è manifestato attraverso una lotta contro la Chiesa e le sue istituzioni, come la famiglia e l'educazione, così come la crescente diffusione di altre organizzazioni di matrici culturali diverse, a volte libertarie e anticlericali, oppure con l'apertura al proselitismo di tutti i tipi di nuovi apostoli di vecchie eresie. Questo scontro ha portato ad una certa frammentazione della società brasiliana, come anche al relativismo e alla globalizzazione, con conseguenze evidenti negli aspetti più sorprendenti e diversi della vita quotidiana.

L'Ordine Equestre del Santo Sepolcro vuole essere, anche in Brasile, uno strumento al servizio della Chiesa universale e della coesione nazionale, essendo fedele ai principi di identità di questa grande nazione cristiana. Attualmente in Brasile ci sono due Luogotenenze e una Delegazione Magistrale, con sforzi in atto per creare più Luogotenenze per avere dappertutto nel vasto paese dei Cavalieri e Dame di questa istituzione cattolica.

Il Luogotenente a Rio de Janeiro è Sua Eccellenza la Dottoressa Isis de Sousa Penido, e il Gran Priore è Sua Eminenza il Cardinale D. Orani João Tempesta; a San Paolo, il Luogotenente è Sua Eccellenza il Dottor Manuel Tavares de Almeida Filho, e il Gran Priore è Sua Eminenza il Cardinale D. Odilo Pedro Scherer; il Delegato Magistrale a San Salvatore è il Dottore Luis Roberto Lorenzato, e il Gran Priore Arciabate D. Emanuel d'Able do Amaral.

A Rio de Janeiro, grazie all'enorme impegno e generosità del luogotenente, con la benedizione di Sua Eminenza il Cardinale Gran Priore, è stata creata la prima sede di una Luogotenenza in Brasile, accolta nelle strutture dell’antica Cattedrale di Rio de Janeiro.

Con il passare del tempo, il Brasile ha sofferto, come molti altri paesi, un marcato processo di trasformazione sociale, con una significativa perdita dei suoi valori cristiani. Non sarà, ovviamente, l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme ad invertire questa tendenza generale, ma potrà modestamente contribuire ad un rallentamento di questo processo, attraverso la formazione e la promozione di un laicato cattolico in grado di offrire una coerente testimonianza cristiana. Non tocca a me, naturalmente, avanzare alcun giudizio sul momento presente della vita brasiliana ma posso e devo esprimere la mia speranza nella capacità apostolica e civica dei Cavalieri e Dame brasiliani del nostro Ordine, sempre in unione con i loro Vescovi e sotto l'autorità suprema del Santo Padre.

Inoltre, sul territorio nazionale di dimensioni continentali si prevede l’azione aggressiva di organizzazioni che ricevono finanziamenti estremamente importanti, così come la presenza operativa di numerose sette di natura religiosa che, con una pubblicità molto efficace e persuasiva basata su strategie di comunicazione professionali e sorprendente insistenza, riescono a confondere le menti e le coscienze dei più bisognosi, attirandoli con campagne pubblicitarie consumistiche e promesse facili di una utopica "felicità permanente". Questo massacro mediatico che utilizza tecniche manipolatrici di massa, sempre più sofisticate, è presente in quasi tutto il territorio vasto e bello del Brasile.

Comunque, sono ancora genuinamente convinto che, nonostante tutto, queste crisi di convinzioni sono cicliche e direttamente proporzionali alle frequenti crisi economiche e soprattutto politiche del Brasile, ricorrenti negli ultimi anni. Ma, grazie a Dio, questa turbolenza superficiale non è ancora riuscita ad attaccare nel profondo le radici cristiane del bravo popolo brasiliano e nemmeno ha impedito – nonostante qualche disordine sociale, politico ed economico – che si pongano nuove condizioni per la rinascita della nostra fede, nell'espressione autentica dell’ideale che, sin dall'inizio, benedisse questa terra di Santa Croce.


Conde de Rezende
Membro del Gran Magistero dell’Ordine
 

(Primavera 2017)