«Mi sento di appartenere a un progetto che mi lega a santa Rosa da Viterbo»: la storia di un Cavaliere della Luogotenenza per l’Italia Centrale

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In prossimità della festa di Santa Rosa da Viterbo pubblichiamo la toccante testimonianza del Cavaliere Maurizio Pinna, autore del libro Santa Rosa da Viterbo. Testimonianze di grazie ricevute nel tempo presente recentemente presentato a Cittaducale.

«Mi sento di appartenere a un progetto che mi lega a santa Rosa da Viterbo» spiega il Cav. Maurizio Pinna della Delegazione di Viterbo, durante la presentazione del suo nuovo libro a Cittaducale «Santa Rosa da Viterbo. Testimonianze di grazie ricevute nel tempo presente», edito da Shalom.

La storia di Pinna, al fianco di santa Rosa, compatrona di Viterbo, nasce oltre quindici anni fa nella veste di fotografo (passione che ha ampiamente utilizzato negli anni), offrendo la sua gratuita, riservata e piena disponibilità al Centro Studi Santa Rosa Onlus. Oggetti, reliquie, documenti vestiario della Santa ed ex voto sono stati i soggetti da fotografare per avviarli poi allo studio di illustri medievalisti, docenti e istituzioni. Con il Centro Studi, da coautore, ha collaborato alla realizzazione di due libri attraverso i suoi scatti fotografici.

Fu poi la volta di un grande volume di 808 pagine e oltre 1300 fotografie «Rosa piccola…già Santa» dell’autore Mauro Galeotti, al quale ha curato la grafica e l’impaginazione oltre alla fotografia. Impegno durato due anni a tempo pieno, e che gli ha permesso di entrare, prima, nelle grazie delle suore di clausura del monastero di Viterbo e, poi, negli ambienti chiusi al pubblico di questo monastero e dell’adiacente chiesa fotografandone ogni elemento utile al lavoro in corso. Con quel libro, un’occasione ricca di emozioni e mistero, Pinna inizia ad affascinarsi alla Santa.

Terminato quel primo grande volume ne inizia subito un altro, il primo da autore: «Viterbo dal Fascismo alla guerra con uno sguardo ai nostri giorni». Effettuando, anche per questo libro, le ricerche presso il monastero, sperando di trovare qualcosa di interessante, gli è stato concesso di accedere ai registri delle suore di quel periodo, e lì ha iniziato a stupirsi dei prodigi compiuti da santa Rosa in ogni epoca, specialmente durante la seconda guerra mondiale.

Pinna ha voluto approfondire ed ha scoperto che l’intercessione di santa Rosa presso l’Altissimo, per far ottenere grazie a chi ne aveva bisogno, non è mai cessata in 770 anni, non solo a Viterbo ma anche nel resto d’Italia e nel mondo. Decide così di inserire un capitolo riguardo le grazie più recenti nel suo nuovo libro-cronaca di fatti e misfatti di un trasporto molto problematico «3 settembre 1986. Tutti salvi sotto la Macchina. Santa Rosa è tra noi come sempre». Con questo nuovo lavoro, Pinna, si è fatto conoscere ancora di più in città, e alcune persone lo hanno cercato per raccontargli la loro testimonianza di grazia ricevuta da santa Rosa. Testimonianze tenute segrete fino all’arrivo della persona giusta.

Nasce così l’idea del nuovo libro poi presentato a Cittaducale il 17 luglio scorso «Santa Rosa da Viterbo. Testimonianze di grazie ricevute nel tempo presente». Ma le circostanze di questo stretto legame con la Santa Viterbese, il nostro Cavaliere continua a percepirle proprio con il nostro Ordine, quando in servizio al Santuario per controllare la temperatura corporea delle persone in ingresso, durante il tempo delle limitazioni per l’emergenza pandemica, una donna mai vista prima si ferma a parlare con lui sulla scalinata della chiesa e gli accenna di una meravigliosa grazia ricevuta da santa Rosa. È lì che Pinna decide che quello è il segno per iniziare a scrivere e dare alle stampe il libro presentato anche a Cittaducale. Parallelamente alla sua vena di scrittore – forse ispirato ? -, Maurizio – così preferisce essere chiamato – improvvisamente all’età di 60 anni, torna in sella ad una moto. Cosa è successo e cosa accadrà di speciale per parlare ancora di progetto pilotato da santa Rosa?

Persona attenta, precisa e pignola, ha percepito qualcosa che in lui non andava bene, nonostante le analisi e gli accertamenti iniziali lasciassero sentenziare i medici con un nulla di rilevante. La professionalità di un medico amico, invece, che diede il giusto peso alle parole di Pinna, fece scoprire un tumore di grado medio, livello alto. Fu operato e andò tutto bene, quando improvvisamente, ancora convalescente, girovagava per la città, in auto, in piena mattinata, senza una meta. Improvvisamente entrò in una concessionaria moto Honda chiedendosi subito dopo il perché di quell’azione. La bellezza di una moto esposta nel salone, tuttavia, lo colpì in particolare, tanto che dopo quattro giorni la comprò, ma poté usarla solo dopo altri due mesi non essendosi ancora ripreso del tutto dall’intervento.

Oggi Maurizio capisce che inconsciamente aveva necessità di riprendersi la vita, e la moto evidentemente lo riportava indietro nel tempo quando quei problemi che aveva appena toccato con mano ancora non lo riguardavano. Passa due anni di gioia in sella alla sua Honda 750 ricco di motivazioni per godersela, quando degli amici harleysti lo invitarono a cambiarla per un’Harley Davidson affinché potesse entrare nel loro stesso club (Chapter) e viaggiare insieme.

Maurizio ci riflette su, anche perché il passo economicamente era importante, ma poi pensa alla vita e cambia moto iscrivendosi al Viterbo Chapter #9906, così si chiama il club. Dopo sei mesi, contento del passo fatto per aver trovato il suo ambiente, viene a sapere che quella rosa che ha cucita sul gilet del Chapter non è una semplice patch distintiva, ma il simbolo scelto dal Chapter in occasione della consacrazione del gruppo stesso a santa Rosa celebrata dal Vescovo di Viterbo – nostro Priore – Mons. Lino Fumagalli, in data 11 settembre 2016.

Con la sua moto, Maurizio, intanto partecipa agli eventi organizzati dal suo Chapter, e tra questi vi è il Run delle Valli, esteso a livello nazionale a tutti i Chapter, un viaggio organizzato nelle zone terremotate del reatino, Antrodoco, Accumuli, Arquata ecc. per raccogliere tra i partecipanti, delle somme di denaro per poi acquistare il materiale necessario alle associazioni che operano sul territorio, ma che col terremoto hanno perso tutto.

Questo run che si tiene annualmente nel mese di agosto inizia sempre da Cittaducale, cittadina splendida, gente accogliente, cibo buono, amministrazione ampiamente disponibile. Qui, durante una visita guidata nei locali dell’ex vescovado, Pinna scopre che una tela attribuita a santa Elisabetta d’Ungheria è, in realtà, di santa Rosa da Viterbo. Chiede conferma al suo amico Alessandro Finzi, esperto di iconografia rosiana, oggi docente universitario pensionato e residente a Lucca, e ne dà notizia con un comunicato stampa diffuso su Viterbo e ripreso da Rieti.

Da Cittaducale, a quel punto, si solleva un grande interesse per quella tela, tantoché l’assessore Alessandro Cavallari gli chiede se fosse possibile presentare il suo libro anche ai civitesi. Ovviamente la risposta di Pinna fu affermativa, e il 17 luglio 2022, presso il Polo Culturale Margherita d’Austria, ebbe inizio la presentazione del suo libro nato sotto una buona stella di nome Rosa, alla presenza del sindaco di Cittaducale, Leonardo Ranalli, l’assessore allo sport e cultura, Alessandro Cavallari, l’assessore alle politiche sociali e scuola, Maria Grazia Angeletti, la restauratrice, Maria Letizia Molinari, la presidente dell’Associazione Micciani Unita, Federica D’Ascenzo e Augusto Monaco, archivista. Per la città di Viterbo sono intervenuti Il sindaco Chiara Frontini, l’assessore al decentramento, servizi al cittadino e alle imprese, Katia Scardozzi, una rappresentanza del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa e venti harleysti del Viterbo Chapter.

Ma santa Rosa è così generosa che ha voluto fare un altro regalo al nostro Cavaliere Maurizio Pinna che dal palco ha reagito con un sorriso di grande gradimento alla vista della nostra Luogotenente per l’Italia Centrale, seduta in prima fila, Dama di Commenda con Placca, Anna Maria Munzi Iacoboni, poi presentata agli intervenuti con tutti gli onori del caso.

La Luogotenente, originaria di Cittaducale, a pochi chilometri dalla sua residenza reatina, non ha voluto perdere questa opportunità trattenendosi anche per la santa messa celebrata nella Cattedrale di Santa Maria del Popolo, ma ha voluto anche far sentire la propria presenza a chi stava compiendo un’operazione di grande valore spirituale come lo è tutto ciò che vive nell’Ordine e per le finalità statutarie dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

 

(Settembre 2022)