I responsabili delle Chiese locali scrivono al Presidente Trump riguardo allo status di Gerusalemme

Print Mail Pdf

I responsabili delle Chiese locali scrivono a Trump riguardo allo status di Gerusalemme

Presidente Donald J. Trump
Presidente degli Stati Uniti d'America
 

Gerusalemme, 6 dicembre 2017

Caro Signor Presidente,

siamo pienamente consapevoli e apprezziamo come Lei stia dedicando un'attenzione particolare allo status di Gerusalemme in questi giorni. Stiamo seguendo con attenzione e vediamo che è nostro dovere indirizzare questa lettera a Sua Eccellenza. Il 17 luglio 2000, inviammo una lettera simile ai leader che si incontrarono a Camp David per decidere lo status di Gerusalemme ed essi gentilmente presero in considerazione la nostra lettera. Oggi, signor Presidente, siamo fiduciosi che anche Lei considererà il nostro punto di vista riguardo allo status molto importante di Gerusalemme.

La nostra terra è chiamata ad essere una terra di pace. Gerusalemme, la città di Dio, è una città di pace per noi e per il mondo. Purtroppo, però, la nostra terra santa, con Gerusalemme la città Santa, è oggi una terra di conflitto.

Coloro che amano Gerusalemme sono desiderosi volontà di lavorare e renderla una terra e una città di pace, vita e dignità per tutti i suoi abitanti. In essa, le preghiere di tutti i credenti - delle tre religioni e dei due popoli che appartengono a questa città- si innalzano a Dio e chiedono la pace, come dice il salmista:  «Dio degli eserciti, volgiti, guarda dal cielo e vedi» (Sal 80,14). Ispira i nostri leader e riempi le loro menti e i loro cuori di giustizia e pace.

Signor Presidente, abbiamo seguito con preoccupazione le notizie sulla possibilità che il modo in cui gli Stati Uniti comprendono e si relazionano allo status di Gerusalemme cambi. Siamo certi che tali passi produrranno maggiore odio, conflitto, violenza e sofferenza a Gerusalemme e in Terra Santa, allontanandoci dall'obiettivo dell'unità portandoci più verso la divisione distruttiva. Le chiediamo Signor Presidente, di aiutarci tutti a camminare verso un maggior amore e una pace definitiva, il che non può essere raggiunto senza che Gerusalemme sia per tutti.

Il nostro solenne consiglio e appello è che gli Stati Uniti continuino a riconoscere il presente status internazionale di Gerusalemme. Qualsiasi cambiamento improvviso potrebbe causare danni irreparabili. Siamo fiduciosi che, con il forte sostegno dei nostri amici, Israeliani e Palestinesi possano lavorare per negoziare una pace sostenibile e giusta, a beneficio di tutti coloro che desiderano che la Città Santa di Gerusalemme compia il suo destino. La Città Santa può essere condivisa e pienamente goduta quando un processo politico aiuti a liberare i cuori di tutte le persone che lì vivono dalle realtà di conflitto e distruzione che stanno vivendo.

Il Natale è oramai alle porte. È una festa di pace. Gli angeli hanno cantato nel nostro cielo: Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Ci auguriamo che Gerusalemme non venga privata della pace in questo Natale. Le chiediamo Signor Presidente di aiutarci ad ascoltare la canzone degli angeli. Come leader cristiani di Gerusalemme, la invitiamo a camminare con noi nella speranza mentre costruiamo una pace giusta e inclusiva per tutti i popoli di questa città unica e santa.

Con i nostri più cordiali saluti e i migliori auguri per un Santo Natale.

 

Patriarchs and Heads of Churches in Jerusalem

+Patriarch Theophilos III, Greek Orthodox Patriarchate

+Patriarch Nourhan Manougian, Armenian Apostolic Orthodox Patriarchate

+Archbishop Pierbattista Pizzaballa, Apostolic Administrator, Latin Patriarchate

+Fr. Francesco Patton, ofm, Custos of the Holy Land

+Archbishop Anba Antonious, Coptic Orthodox Patriarchate, Jerusalem

+Archbishop Swerios Malki Murad, Syrian Orthodox Patriarchate

+Archbishop Aba Embakob, Ethiopian Orthodox Patriarchate

+Archbishop Joseph-Jules Zerey, Greek-Melkite-Catholic Patriarchate

+Archbishop Mosa El-Hage, Maronite Patriarchal Exarchate

+Archbishop Suheil Dawani, Episcopal Church of Jerusalem and the Middle East

+Bishop Munib Younan, Evangelical Lutheran Church in Jordan and the Holy Land

+Bishop Pierre Malki, Syrian Catholic Patriarchal Exarchate

+Msgr. Georges Dankaye’, Armenian Catholic Patriarchal Exarchate